Su di un caso non comune di emofilia con ripetute e protratte broncorragie : patogenesi dell'emofilia / pel dott. Antonio Lombardi.

  • Lombardi, Antonio.
Date:
1909
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Credit: Su di un caso non comune di emofilia con ripetute e protratte broncorragie : patogenesi dell'emofilia / pel dott. Antonio Lombardi. Source: Wellcome Collection.

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    Il numero dei leucociti è, in generale, inferiore alla norma ; vi è mononucleosi relativa (Sahli, Weil) ; fatto interessante che merita d’essere riconciliato colla leu- copenia osservata nel sangue reso incoagulabile per iniezioni di peptone. Nè sono queste le sole teorie enunciate sulla pa- togenesi deH’emofìlia : varie altre se ne trovano ricor- date nei lavori riassuntivi e critici di Grandidier, Lit- ten, e Sahli. L’idea che l’emofilia potesse dipendere da deficiente coagulabilità del sangue è già abbastanza antica. Secondo Litten, però non si constatano costante- mente, nell’emofilia , alterazioni del sangue , nè della sua coagulabilità. Importantissimi contributi alla patogenesi della emo- filia sono stati portati da Sahli. Egli constatò in molti casi, col metotìo di Vierordt, un rallentamento della coagulazione. Constatò pure, che nel caso di una emorragia emo- filica, la coagulabilità del sangue, quasi nulla in sul principio, aumenta gradualmente, e può persino di- ventare normale. Altra constatazione importante da lui fatta, si è, che l’aggiunzione di siero di sangue normale accelera la coagulazione del sangue emofilico, producendo, senza dubbio, dei fermenti o dei profer- menti che fanno difetto nell'emofilico. In base a questi fatti Sahli ha enunciato una nuova teoria sulla patogenesi dell’emofilia e per ben com- prenderla è necessario ricordare le moderne nozioni relative alla coagulazione del sangue. Secondo Schmidt ed Hammarsten, la coagulazione del sangue si produce per effetto della trasformazione del fibrinogeno in fibrina ; e questa trasformazione è dovuta all’azione del fibrino-fermento. La formazione della fibrina risulta dall’azione di un feimento, la plasmasi o trombina o materia fibrinoplastica, sopra una sostanza albuminoidea, la materia fibrinogena. Il fibrino-fermento non esiste nel sangue circolante ; esso si produce fuori dei vasi, allorché il sangue viene a contatto coi corpi estranei. La formazione del fibrino-fermento è dovuta (se- condo Schmidt, Arthus, Morawitz, ed altri investiga- tori) alla cooperazione di più fattori, cioè all’azione del trombogeno e della trombochinasi, ed, oltre a ciò