Di una particolarità di struttura di certe cercarie, cellule a bastoncini, e della sua significazione funzionale ; Il ciclo vitale della Filaria sanguinis hominis / P. Sonsino.

  • Sonsino, Prospero.
Date:
[1884]
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Credit: Di una particolarità di struttura di certe cercarie, cellule a bastoncini, e della sua significazione funzionale ; Il ciclo vitale della Filaria sanguinis hominis / P. Sonsino. Source: Wellcome Collection.

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    quanta coperta di cisti. Presso le lemne su cui si trovavano le cisti, potei riscontrare molte code staccate che si muovevano in modo vorticoso. Ho trovato molta difficoltà ad ottenerre la rottura delle cisti sia colla compres- sione, sia trattandole colla soluzione di potassa, o coll’acido acetico diluto, in modo da avere la fuoriuscita dalla cercaria senza che fosse sformata. Il guscio della ciste è formato da due strati concentrici, l’esteruo più grosso, ma meno oscuro e meno opaco, 1’ interno a un certo ingrandimento si offre con raggi che dividono in scompartimenti il guscio a guisa di raggi di ruota. Quando si riesce a schiacciare questo guscio si trovano in esso gli stessi bastoncini che si trovano nelle cellule della cercaria innanzi di inci- stidarsi e invece nell’animale che esce fuori dalla ciste schiacciata, questi elementi istologici sono scomparsi. Sono perciò venuto alla conclusione che le cellule a bastoncini sono cellule Kistogene e che i bastoncini sono ele- menti che vanno a costruire il guscio a guisa di mattoni per dare maggiore solidità alle ciste che si forma all’aria aperta e quindi esposta a tutta sorta di influenze distruggitrici. Infatti le cisti costituite così, si mostrano di una solidità e resistenza molta maggiore ad altre cisti, per modo che riesce molto difficile a romperle. Fatto ingerire ad un ranocchio un certo numero delle cisti in discorse, ed esaminato il contenuto dell’intestino dopo tre giorni, ne trovai alcune inalterate, ma offerenti il guscio tiuto iu giallo per l’azione dei succhi di- gerenti. Questo fatto mi conferma che non si tratta della Cercaria dell’am- fìstoma subclavato, il quale essendo parassita proprio della rana, se le cisti avessero contenuto la sua fase larvale, avrebbero dovuto sciogliersi e met- tere fuori la larva. Iavece in un altro caso aveudo dato ad un ranocchio anche delle cercarie Ubere, dopo 48 ore trovai sotto la sierosa intestinale un cumulo di corpi ovali giallastri che riconobbi cercarie iucistidate e della pro- venieza di quelle cercarie fatte ingerire. Soltauto il corpo ovale pare che fosse costituito esternamente da un involucro avventizio dovuto ai tessuti della rana e dentro ad essi si trovava la crisalide del trematode colla sua ciste. In un altra Cercaria trovata nella Cleopatra Bulimoides e che io distin- guo provvisosiamente coll’appellativo di Cercaria distomatosa della Cleopatra Bulimoides trovai ugualmente cellule kistogene a bastoncini, ma questi molto più sottili per modo che disfatta la cercaria, offrivano il movimento Brow- niano e rassomigliavano più a quelli trovati e descritti dal prof. Thorais nella cercaria della Fasciola epatica. Non ho avuto occasione ancora di ve- dere questa seconda cercaria incisti lata e di verificare se anche i suoi Jìaston- cini ’si trovano nella parete della ciste, come in quella della Cercaria di amfistoma di cui parlai innanzi. Via da quanto sappiamo ora di queste cellule a bastoncini, mi paro di potere venire alle seguenti conclusioni: l.°che in oerte