Intorno ad un caso di gigantismo acromegalico ed infantilismo sessuale con agenesia del sistema ipofisario accessorio e con ipofisi cerebrale integra / Guido Sotti, Umberto Sarteschi.

  • Sotti, Guido.
Date:
1911
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Credit: Intorno ad un caso di gigantismo acromegalico ed infantilismo sessuale con agenesia del sistema ipofisario accessorio e con ipofisi cerebrale integra / Guido Sotti, Umberto Sarteschi. Source: Wellcome Collection.

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    dole sessuali provochi un attivo ricambio, migliorando le con- dizioni di sviluppo di nutrizione e di accrescimento dei varii tessuti. Devesi però ricordare che secondo altri autori (Thaon) le modificazioni istologiche dell’ipofisi e l’azione degli estratti ipofisari di animali castrati non autorizzano sufficientemente a trarre delle conclusioni, e che secondo Marrassini le modifi- cazioni dell’ipofisi dovrebbero piuttosto riferirsi all’alterato ricambio determinato dalla soppressione della funzione testi- colare. Un’altra prova di queste correlazioni funzionali ci sarebbe infine fornita dal reperto di Dialti, che avrebbe trovato feno- meni imponenti di riproduzione e di secrezione nei tubuli semi- niferi in seguito all’iniezione di tessuto ipofisario. Escluso che si possa ammettere un nesso causale di causa ad eifetto fra le alterazioni del sistema genitale e l’ipofisi, pure ammettendo delle correlazioni funzionali fra questi tessuti, per il nostro caso ci sentiamo autorizzati a ritenere che l’infan- tilismo sessuale torna a conferma di queste correlazioni funzio- nali e con ogni probabilità è in rapporto col difetto di sviluppo del sistema ipofisario da noi messo in evidenza. Rimane a discutere in rapporto al nostro caso se il gigan- tismo e l’acromegalia possa dipendere da un alterato ricambio. Contro questa teoria sostenuta da Gauthier, e confermata poi da Strumpell, Arnold, Vassale, Cagnetto, Messe- daglia e da Franchini (quest’ultimo alla stregua di osser- vazioni cliniche), si oppone che in alcuni casi di acromegalia precedono i segni di tumore ipofisario ai sintomi acromega- lici, che l’alterato ricambio dovrebbe portare a volte iper- trofia-, a volte distruzione dell’ipofisi, e che infine non si può mettere in connessione con un alterato ricambio l’insorgenza di tumori. È ben vero che per alcuni di questi, data la loro costitu- zione e l’abbondanza delle cellule cromofile, si pensa ad una aumentata attività dell’organo conseguente ad un aumentato stimolo per alterato metabolismo organico. Ma con tutto ciò non si può disconoscere la frequenza di neoplasie, con caratteri anche di malignità, in casi di acrome-